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Re: Pittura cubana (x Carmen)

Autore: Gorito
Email: JoeGorito@eljabao.it
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Date: 21/07/2006
Time: 18.23

Commenti

Ciao Carmen,

E' vero che io avevo liquidato il discorso dell'influenza del castrismo sulla pittura in due frasi. L'hai sviscerato molto più in dettaglio e, se non posso che concordare con l'insieme, mi va comunque di tentare una ulteriore precisazione.

Sappiamo che nella storia dell'arte le date sono fondamentali: ciò che è vero nel 1960 non lo è senz'altro più nel 2006. Se negli anni 60 ci sono in effetti molti esempi di patriottismo e di omaggio allo stato come nel già citato "Milicias Campesinas" ma più ancora nell'opera di Raùl Martìnez con le sue composizioni di eroi della patria, credo senz'altro che la giusta chiave di lettura vada cercata più nella reale simpatia di questi artisti per la Revoluçion che in una una qualsiasi imposizione del regime. Parallelamente a questo, più o meno alla stessa epoca, Sosabravo dipingeva "Prostituta peinandose" che si potrebbe situare a anni luce di distanza. Ma gli esempi di questo genere sono molteplici e basta fare un giro nel museo d'arte moderna all'Avana cercando tutte le opere dal 1959 in poi per rendersi conto di non trovarsi in una versione "artistica" del Museo de la Revoluçion. Credo anch'io, seguendo il tuo ragionamento, che questa apparente libertà di cui ha goduto la pittura cubana in tutta l'epoca castrista possa essere più che altro frutto del disinteresse, forse considerata piuttosto elitaria e quindi innocua per il sistema. Lo stato era senz'altro molto più concentrato su altri media più popolari per diffondere la propaganda e fare la sua caccia alle streghe (la Tv, i giornali, i manifesti, ecc. che sono invece sotto completo controllo).

Mi sembra comunque che un nuovo capitolo per l'arte si sia aperto negli anni 90 quando Cuba, volente o nolente, ha dovuto aprirsi verso l'esterno (verso l'odiato occidente capitalista). Da quel momento in poi, entrando nella logica di mercato, il paese si è visto obbligato a diffondere una certa immagine di se stesso, più rassicurante per attirare il turismo, gli investimenti esteri e vendere i suoi prodotti. Insomma è nato il "made in Cuba", fatto non solo di sigari e di rum, ma ha cominciato a esportare la propria cultura, mettendo spesso i suoi artisti e le sue personalità conosciute (sportivi, musicisti ecc.) in primo piano, quali ambasciatori di un paese che cercava di apparire con una aurea di simpatia. In questo senso ha fatto centro, e credo che, anche se è stata soprattutto la musica a fare la parte del leone, la pittura, di riflesso, ne abbia giovato: tantissime mostre in giro per il mondo (anche attualmente a Torino una importante rassegna di pittura cubana degli 20-40), nomi sempre più conosciuti, la creazione della Biennale dell'Avana, scambi culturali a non finire. Insomma sotto il profilo artistico Cuba mi sembra oggi, tutto sommato, un paese moderno dove si produce un po' di tutto (pittura, scultura, installazioni, video art, animazioni digitali ...), e con una certa personalità.

Ultimo aggiornamento: 02-07-07