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Autore: Carmen
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Date: 17/07/2006
Time: 11.26
Caro Frengo…. Condivido in tutto e per tutto il tuo post. Ciò che dicevi riguardo l’invisibilità è verissimo, cosa che in Italia, o almeno dalle parti che conosco io, non capita. Qui la gente si fa in quattro per indicarti l’indirizzo che cerchi, e se non parli bene la lingua gesticolano come matti per farti capire, laddove in altri posti già è tanto se ti rispondo a bocca semichiusa. Ma al tempo stesso vedere così tanta diversità è stupendo. Nessuno si sorprende se sei cubano, italiano o eschimese.
Riguardo il criticare sono d’accordissimo, che però è diverso dall’offendere. Io posso dire che mi da fastidio che dopo un’ora di fila alla posta o in banca ci sia il solito furbo che vuole passare davanti, anche se io ho il numero, cosa che se lo fai a Cuba, ti linciano vivo. O che mi sembra incivile che ti pestino i piedi in metropolitana e poi la persona non solo non chieda scusa, ma che non si giri nemmeno per vedere a chi ha pestato il piede. Queste cose capitano spesso. Ma non direi mai che questo è un paese di …, …, e … Mi limito a segnalare che vi sono determinati atteggiamenti che possono ricorrere, ma mi fermo qui.
Qualcuno mi può dire che nel mio paese la gente spesso non dice grazie, anche quando ha molto da ringraziare. Si è impuntuali e non ci si preoccupa di esserlo. C’è un esercito di persone in attesa che arrivino i turisti (in particolari gli italiani) per spennarli come polli. C’è un razzismo e un provincialismo pazzeschi. E questo va benissimo che si dica.
Dire che un intero popolo è fatto in tale o quale maniera per motivi genetici, che sono quelli che piacciono di più ai teorici , perché sono quelli contro qui la volontà degli individui nulla possono, mi sembra offensivo.
E’ un discorso di misure. Va bene criticare e confrontarsi nelle critiche. Offendere no. Almeno io non lo farei mai, mi sentirei poco umana.
Cari saluti.