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Re: x Kmilo

Autore: Carmen
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Date: 11/07/2006
Time: 12.30

Commenti

Parli con una persona che spera in un cambiamento, che non crede che tale sistema possa avere una speranza di miglioramento.Quindi chiaro che per me è tutto nero… Comunque, credo che lo stato non è in grado di prendersi cura di tutto, così facendo TUTTO diventa spesa sociale, dall’alimentare al negozio di quincallas (e questi sarebbero i negozi in pesos), e poi c’è l’alternativa che è quella delle “shopping”, e i suoi prezzi scandalosi. Quindi da un parte prezzi ridicoli e offerta pari allo 0,1; dall’altra prezzi da pirati.

Aumentare le tasse sulle rimesse dall’estero non lo metto in dubbio, ma una economia che si sostiene in questo modo è malata e prostituta.

Allentare la stretta sull’iniziativa privata cosa vuol dire? Che lo stato rinuncia al monopolio dell’aragosta? Che si possono avere LEGALMENTE quanti tavoli si vogliono in un ristorante privato, non necessariamente nel salotto di casa propria? Che si possono vendere e comprare immobili? Che uno può uccidere una mucca di proprietà ed aprire una macelleria? Magariiiiii…… ma noi andiamo indietro, le iniziative private sono sempre più difficili… anziché aprire chiudiamo…

Per quanto riguarda la “famosa” non-voglia di lavorare cubana, è chiaro che clima e cultura non fanno di noi un popolo come i tedeschi. Ma non esageriamo. Prima di Castro Cuba era un paese come qualunque altro, e molto più avanti rispetto ad altri paesi latinoamericani. Naturalmente voi giudicate dal disastro che è Cuba oggi, come è normale che sia, immagine che per altro è quella che noi stessi cubani abbiamo visto. Ma il problema è che a nessuno viene voglia di lavorare per guadagnare 12 dollari al mese. Ma vedi il mare di cose che la gente si inventa per sopravvivere? C’è chi ricarica accendini; c’è chi pulisce il pesce al mercato, si tiene le interiora e con queste da da mangiare a un maiale che cresce sul terrazzo; c’è chi vende libri usati; c’è chi va in giro sotto il solo cocente a vendere a 3 pesos la vela…

Per quanto riguarda i cubani all’estero, ti assicuro che la tua amica non è una eccezione. In Italia, con il fatto che la maggior parte delle persone che qui si trovano sono usciti da sposati, si pensa spesso alla mantenuta. Premettiamo che non c’è nulla di male se una donna fa la casalinga, ancor di più se ha dei bimbi (anzi, QUELLO si che è un lavoro)…Ma ti assicuro se tu esci dal tuo paese e non hai chi ti mantenga, devi lavorare o vai a dormire con i barboni. In Spagna, per esempio, anche se ci sono molte analogie con l’Italia nei rapporti con Cuba, è molto più frequente trovare cubani che stanno lì perché discendenti di spagnoli, perché vi si trovano lì con la loro famiglia cubana, perché ci sono andati per lavoro e ci sono rimasti. E la questione dei 2 lavori è una cosa abbastanza comune, soprattutto agli inizi. Stessa cosa vale per i cubani a Miami.

Questo per dire che, benché non siamo dei mega- lavoratori e ci piaccia anche troppo fare festa e vaguear, il fenomeno della gente che si sveglia a mezzogiorno, si mette seduta sul muro de la esquina a vaguear e a bere ron con la pancia vuota, tutto il giorno tutti i giorni, è la conseguenza di un sistema che pretende che la gente si alzi la mattina e vada a lavorare “por consciencia”. Ecco "el hombre nuevo". Bello.

Ultimo aggiornamento: 02-07-07