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Autore: max-habanero
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Date: 18/11/2004
Time: 04.44
prova a cercare la rivista LIMES (www.limesonline.it), o richiedi direttamente a loro il n.4/2004, CUBA DOPO CUBA. E' una esauriente e obiettiva analisi su come sta vivendo Cuba questo particolare periodo storico...Non mancano articoli sul costume, la società cubana, scritti da cubani e non...Infine un articolo di Danilo MANERA, con tutti i consigli per eventuali approfondimenti (anche se non condivido assolutamente il suo giudizio su Pedro Juan Gutierrez, forse il piu' grande autore contemporaneo cubano...leggi assolutamente i suoi libri, hermano, se vuoi capire meglio La Habana....).
Ecco un estratto...L’ISOLA NUMEROSA di Luis Manuel GARCÍA
'......Per tutta la seconda metà del XX secolo, noi cubani non abbiamo potuto liberarci degli stereotipi. Una sinistra nostalgica, che cerca di restaurare senza successo il Muro di Berlino, si aggrappa alla propria immagine idillica di Cuba come il naufrago postmoderno al relitto ideologico. Qualcuno ha persino proposto recentemente di dichiararla Patrimonio Sociopolitico dell’Umanità, qualcosa di simile a un parco tematico del comunismo con undici milioni di esemplari in via d’estinzione, visitabile a fini didattici. Inoltre, i termini "esilio-cubano-Miami" si sogliono associare con "successo economico", "intolleranza", "anticastrismo furibondo" e "conservatori". È un’associazione tanto improvvisata e ingannevole quanto pensare ai cubani dell’isola come miliziani disposti a dare la vita per Castro cantando L’Internazionale.
Ma Cuba non è più una, e nemmeno due: la Cuba insulare delle jineteras che applaudono i discorsi kilometrici del Comandante in Capo, e la Cuba peninsulare della Miami facoltosa e reazionaria. Cuba negli ultimi quindici anni si è moltiplicata. Dentro l’isola, la Cuba ufficiale dei vecchi patriarchi e dei nuovi talebani coesiste con la Cuba disperata che aspetta ansiosa (e teme) il cambio. La Cuba dei pensionati premiati con pensioni da sei dollari al mese, che per sopravvivere frugano tra i rifiuti o trafficano con quel che trovano, e la Cuba dei nuovi imprenditori, i cellulari, le automobili fiammanti e e la corruzione, la borghesia di domani nella sua crisalide rossa. La Cuba notturna di passeggiatrici e gigolò, magnaccia e imbroglioni, ruffiane e poliziotti, e la Cuba diurna dei chirughi, ingegneri e matematici affamati, che pedalano sulle loro biciclette ogni mattina verso il lavoro in cambio di quindici dollari al mese, professionisti di alto livello che aspirano soltanto a cenare la sera e si accontentano se le loro figlie diventano cameriere, purché evitino la tentazione di fare le puttane. O la Cuba di quelli che ci sono e non ci sono: il 6,4% della popolazione, 700.000 cubani che hanno espresso il desiderio di emigrare.....'
Alcuni articoli sono presenti anche su questo sito: http://www.2americhe.com/cuba/cuba7.htm
Buona lettura....y suerte ...max-habanero