[ Rispondi | Avanti | Indietro | Su ]

Cubane e matrimonio: 4^ puntata

Autore: luca
Email: cento.uno@tin.it
Remote Name: 80.182.209.203
Date: 05/03/2003
Time: 14.37

Commenti

Avvertimento per gli struzzi: mettete la testa sotto, o, se non vi riesce, nascondetevi dietro il famoso dito (aspetto battute dei più trivial-spiritosi a quest'ultimo proposito), perchè continua la storia che non volete sentire, nè vedere. Eravamo rimasti al matrimonio come soluzione dei problemi. Non che si tratti di per sè di una facile soluzione: gli ostacoli burocratici rendono l'operazione titanica e chi si accinge ad affrontarla meriterebbe sol per questo un Nobel ad hoc per la santa pazienza. Si aggiunga il comportamento scandaloso dello Stato cubano, che per lucrare sul fenomeno fa pagare centinaia o migliaia di dollari per dei certificati elementari, che alla nostra anagrafe costano qualche centesimo di euro. Si sommino le spasmodiche, infinite attese causate anche dalla nostra Ambasciata, la quale evidentemente non ha ancora ricevuto l'aggiornamento con le varie leggi Bassanini. Si mescoli il tutto con le paure e le resistenze dei familiari italiani dello sposo e si otterrà un drink dal sapore piuttosto amaro, tuttaltro che dissetante. Fatto il matrimonio e giunti finalmente in Italia, gli sposi non vedono svanire, bensì aumentare i loro problemi. Burocratici: residenza, permesso di soggiorno, cittadinanza, riconoscimento del titolo di studio, lavoro, ecc... Economici: lei non riesce a trovare il lavoro, l'uomo perso dietro i numerosi adempimenti e preoccupazioni non riesce più a far bene il proprio, oltre a mantenere se stesso deve mantenere anche la moglie, poi c'è la famiglia di lei che ha bisogno di tutto e non si può essere così indifferenti.... Di ambientamento: lei arriva in un posto freddo, magari c'è la neve che finora non aveva mai visto, ci sono convenzioni sociali da osservare, regole assurde da rispettare, doveri da assolvere, non si può neppure ballare con i tacchi alle 2 di notte con lo stereo a tutto volume perché il condominio si incazza, ma insomma! Sentimentali: lei si accorge che il marito, che a Cuba sembrava così ricco, in realtà fa l'operaio e si ammazza di lavoro con i turni di notte, mentre in Italia esistono dei figli di papà che non fanno una sega e ciononostante hanno un sacco di soldi. Questi ultimi, anche se le guardavano il culo con un po' troppa insistenza, si sono dimostrati così interessati al suo carattere esotico che quasi quasi le notti è meglio passarle con loro piuttosto che a casa ad aspettare il marito.... Spesso la nostalgia prevale ed allora irrompono in pianti lunghi e silenziosi. Non c'è verso di consolarle, se chiedete che cosa hanno si chiudono in un mutismo totale che dura giorni, durante i quali voi vi trovate a formulare le ipotesi più svariate, finchè non vi incazzate pure voi. Molte non riescono ad integrarsi nella società italiana, si vedono solo con cubane, frequentano locali solamente cubani, il marito si adegua o si arrangia. Tante passano tutta la giornata fino a notte fonda con la testa immersa nella scatola televisiva, a guardare film americani di quarto grado, nei quali ci sono sparatorie ogni 3 minuti e sangue che scorre come fiumi di birra all'Oktoberfest. Gli amici vedono il marito cambiare completamente e, dopo i primi inutili tentativi di mantenere i vecchi rapporti, lo lasciano fluttuare nel suo stato di alterazione, nel suo "World apart". L'uomo sente che la sua vita si è appesantita terribilmente ed avverte la propria solitudine nel trascinare il fardello, lei non collabora nella soluzione dei problemi causati dalla sua venuta, anzi il suo atteggiamento rappresenta un ulteriore ostacolo. Che succede a questo punto? Che se era Amore vero - quello però con la "e" finale, come Love - tutto con grande fatica si supera e la coppia si fortifica; altrimenti: giù con le statistiche! Tutte queste tribolazioni vengono risparmiate a quelle coppie, molto frequenti, che hanno la seguente composizione: cubana diciottenne gran fica, che ha pure fatto il liceo e che nella sua città ha lasciato un fidanzato giovane, fusto e gran trombatore; e italiano 50/60enne buzzuto, 5a elementare, brutto e con la pensione d'invalidità. Difatti in tali casi la ragazza si dilegua poco dopo aver toccato il suolo italico. Esattamente come avrebbe fatto ogni altra ragazza, anche italiana. Solo che quest'ultima non si sarebbe mai sognata di sposarsi con uno del genere e ancor meno di dirgli "Te quiero". A questo punto però la cubana ha il denaro per mantenersi, libertà di spostarsi, beni di consumo e voluttuari a disposizione, elettricità a tutte le ore e gas e acqua corrente, insomma DIRITTI. Insomma, tutto quello che a Cuba non hanno quelle sue compatriote che non sono riuscite a sposare el yuma.

Piccole considerazioni a margine: spero che abbiate apprezzato il mio sforzo diretto a non usare statistiche e ad entrare più nello specifico di ogni storia. Se esiste qualcuno che sia stato con una cubana che non si riconosca nemmeno in uno dei tratti di cui sopra è vivamente pregato di notificarlo sul forum, così che il suo caso possa essere contemplato nelle statistiche medesime. Ovviamente questo post, ancor più di quelli miei precedenti, rappresenta il punto di vista dell'uomo italiano, per cui sono benvenuti quegli interventi di cubane nei quali si illustrano i problemi della vita matrimoniale in Italia dalla loro prospettiva: Carmen, tu che sei intelligente, fatti pure avanti che ti ascolteremo con la massima considerazione! [CONTINUA ALLA PROSSIMA]


Aggiornato il: 10 dicembre 2011