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I CUBANI CI ODIANO ???

Autore: negiz
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Date: 22/01/2003
Time: 12.35

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Una volta mi trovavo sulla spiaggia di Baracoa con la mia "novia". Un tizio voleva a tutti i costi venderci una noce di cocco, ma né io né lei la volevamo mangiare. Questo tizio insisteva e insisteva e io gli ho detto, gentilmente, che non la volevo, che non ero obbligato a comprare una cosa se non mi andava, che le regole del libero mercato dicono che la domanda deve incontrare liberamente l'offerta. Il tizio, alterato, mi ha cominciato a sciorinare la solita retorica de la "necessidad y l'ayuda y hermano y Cuba esta luchando" ecc... Io gli ho risposto che ero a Cuba in vacanza e per incontrarmi con una persona cara, e non per fare beneficenza, che non potevo aiutare sempre tutti e che, per queste cose, ci sono organizzazioni internazionali governative e non. Ne è nato un alterco, in cui il tizio, sempre più esagitato, ha tirato fuori una lunga serie di palabrotas che non ho nemmeno capito, mentre io lo osservavo molto sorpreso e cercavo di convincerlo che non valeva la pena di farne un affare di stato per una noce di cocco, e che comunque, vista la sua reazione, non avrei comprato la sua noce di cocco nemmeno se fosse stata l'unica rimasta sulla terra.

Dopo un po' il tizio si è calmato e se ne è andato. La mia novia, in tutto questo, aveva prima cercato di calmare gli animi e poi se ne era stata zitta dietro di me, con aria preoccupata. Di nuovo soli, mi ha detto che se continuavo a comportarmi così, a fare queste lezioncine di educazione civica ai suoi connazionali, prima o poi mi sarei beccato una coltellata. Ma come...? una coltellata per una noce di cocco... ma stiamo scherzando? Non è tanto la noce di cocco in sé - mi fa - e nemmeno la sostanza di quello che dici, perché tutti sanno che hai perfettamente ragione. E' che lo dici con quell'aria da professorino, così convinto che i parametri del tuo mondo possano valere ovunque, che impartisce, dall'alto del suo benessere, una lezione di etica a gente che non ha nulla e che... TI ODIA! MI ODIA? I cubani mi odiano... ci odiano? PERCHE' MI ODIANO, COSA GLI HO FATTO??? - le chiedo e lei mi risponde - E'... che voi venite qui, con i vostri dollari, e ci guardate dall'alto in basso, pensate di poter comprare tutto...

Da qui in poi la conversazione ha preso una piega più personale, perché mi appariva chiaro che tale sentimento di rivalsa e di orgoglio nazionale ferito era tutt'altro che estraneo persino a lei. Sentirmi accomunato a tanti altri turisti (dai comportamenti non proprio irreprensibili) mi feriva profondamente. Sapere che, sebbene avessi ragione, un lato del suo cuore batteva dall'altra parte mi ha gettato in uno stato di tristezza e disperazione. Ho avuto la conferma di un sospetto che da sempre si agitava nel mio cuore: esiste una barriera invisibile, altissima, quasi infrangibile che ci separa da loro?

I CUBANI CI ODIANO? Ripropongo la domanda anche alla luce di tante testimonianze postate da una figura forse contraddittoria, forse estrema, forse non sempre dai comportamenti gradevoli e cristallini, forse non sempre sincera... ma a suo modo vera. Sto parlando di Pablo. Sicuramente vero è l'orgoglio ferito e la veemenza con cui parla della Cuba che si vende allo straniero per pochi dollari. Sicuramente vero è il RANCORE che traspare dalle sue parole, anche se poi ti strizza l'occhiolino e ti fa - Dai... hermano... in fondo siamo tutti sulla stessa barca... siamo tutti dei porci approfittatori.

I CUBANI CI ODIANO? Me lo chiedo ripensando ad alcuni post di ragazze cubane (infelicemente?) sposate o (allegramente?) divorziate che, se vogliamo sintetizzare al massimo, fanno questo strano ragionamento: "Noi vi sposiamo anche se non vi amiamo (e spesso non vi amiamo) perché dobbiamo toglierci dai casini. Poi, magari, vi lasciamo e nei casini ci finite voi. Però ve lo meritate, perché siete stupidi a non accorgervi di quanto poco ci importa di voi e perché pensate con l'uccello invece che con la testa. Ve lo meritate, così imparate a sposarci senza sapere nulla di noi. Ve lo meritate, perché siete ricchi e taccagni e noi abbiamo bisogno".

I CUBANI CI ODIANO? Mi pongo la domanda con trepidazione e attesa, e con il sospetto che un fondo di malanimo nei confronti della "categoria stranieri", che si confonde sempre con gli altri sentimenti che di volta in volta li legano alle singole persone, probabilmente c’è ed è anche giustificato. Così, con il cuore gonfio di tristezza, quasi più per farmene una ragione ed assumere un atteggiamento meno emotivo (nonostante i profondi legami affettivi che mi legano a Cuba), vorrei cercare di capire, di aprire un discorso anche con l’aiuto dei cubani e delle cubane frequentatrici del forum... di chiedere loro, se per favore possono spiegarci cosa provano per noi stranieri... se è vero che, in fondo, gli stiamo sulle palle e che ci disprezzano (a prescindere, poi, da valutazioni di segno opposto sulle singole persone, naturalmente).

E vorrei anche cercare di capire PERCHE’??? Quali sono le motivazioni sociali profonde di questo sentimento diffuso, se c’è. Posso cercare di attirare l’attenzione su alcune possibilità che mi vengono in mente, solo come spunto di riflessione:

I CUBANI CI ODIANO (???) PERCHE’:

A) Una larga percentuale di stranieri (ed in particolare di italiani) si comportano da stronzi approfittatori: giocando sulla necessità e sulla povertà della gente e, sapendo di essere dal lato “corto” del mercato (causa bloqueo), esigono laide prestazioni sessuali per pochi dollari.

Io chiedo, a questo punto, se quello che si rimprovera agli stranieri è di esigere laide prestazioni sessuali oppure di pagarle pochi dollari? La prostituzione è comunque cosa laida... e allora perché farne una questione di prezzo? Esiste o no a Cuba una fondamentale acquiescenza nei confronti di questo fenomeno, ed è vero o no che andare con uno straniero per danaro è un comportamento socialmente accettato presso vasti strati della popolazione? Mi pare che in questo argomento ci sia spesso un’ambiguità di fondo.

B) Gli stranieri hanno spesso un atteggiamento di disprezzo nei confronti di Cuba e dei Cubani che considerano disorganizzati, fannulloni, incapaci... e così via con la serie di luoghi comuni appiccicati spesso a tanti altri popoli latini (e pure agli italiani... da parte dei nostri beneamati partners europei) e con la categoria degli stereotipi più “politici” sul socialismo reale ecc...

Cosa dire sui luoghi comuni? Beh… sono luoghi comuni, appunto.

C) Gli stranieri sono (relativamente) ricchi e i cubani poveri.

Solo invidia?

D) Cuba sta lottando da sola come un piccolo Davide contro un enorme Golia, da quasi 50 anni, per il diritto all'autodeterminazione politica e, attualmente, non se la passa molto bene. Ci si aspetterebbe un po' di considerazione, di solidarietà… E invece dai governi stranieri perlopiù si ottiene indifferenza. Peraltro, l'attenzione della "società civile" si esprime soprattutto in questo variopinto flusso di turisti che non sembrano proprio i campioni dell'aiuto disinteressato. Cinismo, indifferenza e carità pelosa.

I cubani sentono istintivamente il diritto ad essere aiutati? In virtù della particolare situazione di assedio politico; in nome della fratellanza dei popoli (retaggio della cultura socialista)? Sentono profondamente l’ingiustizia di cui sono oggetto e accomunano il turista indifferente (o peggio complice dell’avvilimento della dignità nazionale) al nemico della patria?


Aggiornato il: 10 dicembre 2011