[ Rispondi | Avanti | Indietro | Su ]

amori impossibili

Autore: Paolo V
Email: delvommy@hotmail.com
Date: Sunday 12 August 2001
Time: 14.27

Commenti

Sono rientrato ieri dall’Isola, ancora stordito dal fuso, dal sonno arretrato ma soprattutto da impressioni, immagini e pensieri che non lasciano tregua. Questo mi sembra un buon luogo dove tentare di liberarmene. Aprile 2001. Primo viaggio a Cuba. Lo spirito è goliardico, siamo pronti a cogliere ogni occasione di divertimento, ma nonostante vari racconti di chi ci accompagna e ci guida (grazie a una esperienza di decine di viaggi precedenti) non si sa ancora molto di ciò che ci attende. La meta è Cienfuegos, il giusto compromesso tra città turistica con qualche servizio (???) e cultura non troppo “inquinata” (si pensava…). Alloggio in ospitali case particular. Già la prima sera ci ha riservato singolari rivelazioni: essere abbordati a prima vista dalle ragazze non è un’esperienza abitudinaria soprattutto se quelle in questione sono splendide mulatte. Dopo qualche bibita le “coppie” si erano già formate, ci prendiamo però del tempo e l’appuntamento è per la sera seguente… L’incontro salterà. Infatti a cena nella casa si presenta una ragazza che immediatamente mi cattura. Ha un’eleganza insolita, modi delicati, non parla molto e sembra diversa da tutte le altre ragazze incontrate nell’Isola. La sua pelle è chiara, lievemente ambrata i capelli tinti di rosso, un mix esotico che travolge i sensi. Mi sono chiesto più volte cosa ci facesse li cena ma, ahimè non abbastanza. Passerò con lei l’intero soggiorno. Tanto felice quanto triste sarà la partenza. Ci lasciamo con la promessa di rivederci ad ottobre, di scriverci e telefonarci. E così è stato, lettere e telefonate, in cui lei mi ripete che non vuole perdermi, che ha parlato di me a tutta la sua famiglia e che aspetta solo il mio ritorno; cosi fino a quando mi chiede di non chiamarla nei mesi di luglio e agosto perché arriverà sua padre dalla Spagna e quindi non potrei trovarla a casa. La cosa mi mette un po’ in guardia, ma decido di crederle perché nel frattempo continua a scrivermi dicendo di chiamare e darle un appuntamento telefonico in modo che lei possa farsi trovare. Per una serie di avvenimenti mi si presenta un’occasione molto vantaggiosa per partire a fine luglio, devo decidere immediatamente e accetto. Il volo è fra due giorni e faccio di tutto per mettermi in contatto con lei senza però riuscirci. Una volta arrivato chiedo informazioni a tutti, le risposte sono vaghe, ma alla fine la rintraccio per telefono. E’ sbalordita quando sente che sono a pochi passi da lei, le chiedo cosa succede ma per telefono non vuole parlare, ci vedremo la sera, li nella casa. Arriva all’appuntamento, mi abbraccia e mi bacia ma tradisce una forte preoccupazione. Il segreto (che ormai avevo inquadrato bene) è che ha un novio. Niente di strano… oramai me l’aspettavo, quello che non mi aspettavo è che fosse un tedesco schifoso di 65 anni. Tanto pieno di grana da darle tutto ciò che lei chiede e da farle costruire una casa nuova. Questo essere disgustoso passa le serate a scoparsi tutte le ragazze della città ma è “innamorato” di lei e con lei esce il sabato. Una bella bomba per me. Più che dolore ho provato tristezza per tanta meschinità (da entrambe le parti). Continuano le sue scuse, se le dico di amarla e magari le prometto di portarla in Italia sarebbe disposta a lasciare il vecchiaccio, perché non ne è certamente innamorata mentre di me lo sarebbe sul serio (???) visto che lui è vecchio e vizioso mentre io sono giovane, bello e bravo... (e molto coglione dico io). Le spiego che io non potrei mai darle tutto ciò che le da lui. Mi chiede di vedersi la sera mentre il suo novio è a caccia in qualche discoteca. Le do appuntamento ma quando arriva le spiego che ci ho pensato e sono ancora troppo sconvolto, così la rispedisco a casa. Da quel momento decido di vivere una vacanza all’insegna dell’eccesso. Conosco un sacco di ragazze, capisco quali sono le “meccaniche”. Ci sono quelle che ti chiedono i soldi prima, quelle invece che la mattina si ricordano della necessità di comprare un televisore perché il loro vicino ce l’ha, altre invece tentano il gran colpo facendo le fidanzatine per farti bruciare il cervello cosi che le porti via. Una in particolare mi ha colpito, bellissima davvero (direi la più bella che ho incontrato!). Una volta mentre era con me in discoteca la vedo parlare con due uomini di mezza età e le chiedo se anche a lei piacciano i vecchi. Mi dice di non essere geloso perché sono solo degli amici. Più tardi un cubano mi confessa che erano americani e uno le aveva offerto 200 $ per stare con lei. Se poi si va all’Havana il tutto degenera ulteriormente. Ad ogni angolo ragazzine ti fermano. In discoteca candide fanciulle come primo approccio ti comunicano che la tariffa è 100 $. Adesso mi sento un vero puttaniere. Mi ero illuso che le ragazze cubane facessero facilmente sesso perché lo amassero fare, che ci fosse anche un po’ di coinvolgimento e di piacere nello stare assieme. Magari per qualcuna è anche così, ma quella stessa che viene con te perché le piaci non disdegna fare qualche marchetta con un turista brutto e bavoso e comunque da te si aspetta sempre qualche regalo. Confesso che almeno da questo viaggio sono tornato senza lacrime e nostalgie, ma comunque triste per aver compreso fino a che punto il sistema cubano sia fondato sul mercato del sesso. Non solo per le ragazze ma anche per i chuli chi le sfruttano, per chi tiene una casa particular (o anche clandestina) che spesso diventa in vero bordello con tanto di proprietario che ti presenta ragazze. Si può affermare che Fidel sia il più grande magnaccia della storia perché metà dei soldi che portiamo noi turisti (complici e puttanieri) finiscono nelle sue mani. Desidero chiarire che non c’è da parte mia l’intenzione di condannare nessuno. So che per un cubano la vita è senza futuro e che i dollari, a centinaia nelle nostre mani, possono abbagliare facilmente chi deve lavorare un mese per guadagnarne un decina. E non credo che le chicas cubane siano molto più troie delle occidentali, per loro è l’unico modo di avere qualcosa in più di ciò che è appena sufficiente per vivere e lavorare non è certo stimolante. Anche se i turisti (categoria a cui appartengo) mi fanno un po’ pena, posso comprendere il loro comportamento, dato che nel resto del mondo (eccezionalmente in Italia) le donne si sentono così uniche che il loro prezzo è molto più alto (perché alla fine sempre si tratta di prezzo e nessuna fa niente per niente). Per queste ultime invece non ho parole dolci, perché ci fanno fare viaggi incredibili col rischio di perdere la testa in amori impossibili che qui non si riescono a raggiungere. E non sto parlando solo della bellezza non comune delle cubane, ma del modo che hanno di sorriderti, degli slanci che ti fanno provare, che sia per denaro o per altro… che sia realtà o illusione. Certo è che dopo essere stato a Cuba un uomo è molto più esigente. E forse l’unico modo per riprovare certe emozioni è tornarci, con il cuore in pace, senza il rischio di affezionarsi troppo e di innamorarsi mai. Per chi ci riesce il consiglio migliore è invece di dimenticare…


Aggiornato il: 10 dicembre 2011