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Autore: Marco el Webmaster
Email: webmaster@digilander.com
Date: Thursday 14 September 2000
Time: 20.32
Caro Mari, l'Havana è sempre l'Havana. Una città fantastica se la sai vivere, se sai cogliere le infinite oppportunità che offre quotidianamente, oppure una specie di paradiso/inferno del sesso a pagamento e dello sfruttamento del turista. Fatta la poetica premessa, veniamo al sodo, ovvero com'è il movimento. Risposta: se ti sai muovere ed hai una certa esperienza, ottimo. Diversamente rischi di finire tra le braccia della solita puta mas o menos profesional (o jinetera che dir si voglia) oppure di rimanere (eh eh) a bocca asciutta, perchè magari la polizia ti arresta la chica che ti stava adescando. Diciamo che se quello che cerchi è un sano divertimento con le splendide fanciulle locali, con possibili (ma da valutare con ultra estrema attenzione) sviluppi sentimentali, allora prova a seguire i seguenti consigli. Primo: affittati un'auto (40$ al giorno) per conto tuo. All'Havana il mezzo di trasporto più utilizzato dalle donne è l'autostop, con conseguenti possibilità infinite di incontri con i cubani e con i turisti (ovvero tu). Secondo: impara bene lo spagnolo, possibilmente il dialetto habanero o chabacana (asere, mi consorte, que bola, tunturuntu que se vaya, ecc.). Così da un lato eviti per es. di farti prendere in braccio dai soliti jineteri stronzetti che pensano di metterla in quel posto a tutti i turisti e dall'altro riesci a farti comprendere ed accettare mooolto meglio dalle habanere. Terzo: non essere taccagno. Il che non vuole ovviamente essere un invito a sperperare malamente i propri sudati guadagni tra le braccia di navigatissime jinetere, quanto a tenere sempre presente che qui come non mai la taccagneria è un pessimo, ma proprio pessimo biglietto da visita (data l'ora piuttosto tarda rimando a poi la dettagliata spiegazione del concetto appena espresso...). Mi fermo qui per ora, riservando al prossimo post dettagli più tecnici sulla bella vita all'Havana (que siempre te esta esperando, come canta Willy Chirino).
Hasta luego